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martedì 14 giugno 2016

Commenti ricevuti tramite facebook e posta elettronica


Commento di Francesco Cioci:

Gentile Signor Piccini, ho ricevuto il suo scritto sui "bianchi" di Acquapendente
del Cinquecento. La ringrazio e mi rallegro. A questo punto non posso farle altro
che i migliori auguri per lo sviluppo dei suoi studi intorno alla superbottega.
Quanto c'è sotto merita ogni investigazione.
Cordiali saluti.

Commento di Patrizio Chiucchiù:

Caro Sig. Alberto Piccini , posso fornirle montagne di frammenti cinquecenteschi decorati con bianco sopra bianco delle più svariate forme, cavetti , taglierini, ciotole , piatti da pompa, vasi a doppia ansa, piatti da acquareccia, trovati nel sottosuolo derutese. Importantissini scavi scentifici e metodici effettuati nel 2009 da una squadra di archeologi presso un antico opificio di produzione ceramica , portano alla luce ben cinque fornaci , tra le quali la piccola fornace per il lustro, che rispetta fedelmente per misura il disegno lasciato dallo storico ceramologo Cav. Cipriano Piccolpasso . Dallo scavo emergono quantità indescrivibili di frammenti ( molti bellissimi e inediti per la produzione derutese ) alcuni addirittura dipinti ma non cotti, lustri oro e rosso rubino ecc... Quando il tutto verrà pubblicato, Deruta acquisterà ancor più importanza nel panorama della maiolica quattro/cinquecentesca italiana. Quindi Caro Sig. Piccini , per quanto riguarda i piattelli con decoro bianco su bianco ( indubbiamente derutesi ) da lei pubblicati in questo post , non credo faccia corretta divulgazione ,assegnando arbitrariamente gli stessi ad una fantomatica quanto sconosciuta produzione in Acquapendente .

Risposta:

Gentile Sig.Chiucchiù,
a proposito del Cav.Piccolpasso, come spiega che nonostante la sua presenza a Perugia per molti anni, nei suoi scritti non nomina mai DERUTA?
Non ho il piacere di conoscerla, quando avrà letto tutto quello che ho scritto, spero che capirà che non sono un local-patriot.
Grazie comunque

Commento di Marco Cerbella:

Concordo in pieno con Patrizio Chiucchiù che ritengo uno dei più grandi conoscitori della majolica italiana. Io stesso lo ho citato più volte nei miei libri e lo ho fatto inserire nei documentari delle più importanti reti televisve nazionali ed estere. La ceramica in questione è il "bianco su bianco" della Deruta del XVI secolo; nessun dubbio, del resto basterebbe fare un salto al Museo della Ceramica di Deruta, sicuramente uno dei più belli e completi al mondo.

Risposta:

sono stato più volte a Deruta e conosco bene le maioliche del Museo, nonostante ciò ritengo questo centro di produzione sopravvalutato ia causa delle troppe attribuzioni perlomeno dubbio del passato; manca totalmente la produzione del trecento ed è scarsa quella del quattrocento; per quanto riguarda il cinquecento e il compendiario, quando finirò di definire tutta ciò che è stato prodotto ad Acquapendente tireremo le somme!
Comunque grazie per il suo interessamento
Saluti



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