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venerdì 13 settembre 2019

COMMENTO ALLE NOTERELLE DI GIULIANA GARDELLI


Cari Lettori, 

qui di seguito potrete leggere un mio commento alle ormai famose "Noterelle di Giuliana Gardelli" già pubblicate su questo blog lo scorso 24 agosto. 

Buona lettura,

Alberto Piccini 

Commento alle Noterelle di Giuliana Gardelli

2 commenti:

  1. Una chiosa alle noterelle
    Per la seconda volta il blog di Alberto Piccini mi sta tirando per la giacca: il 24 agosto u. s. alla prima uscita sull’argomento ed oggi 13 settembre con l’esserci tornato sopra. Intervengo in maniera tacitiana posto che sono oltremodo occupato nel preparare una mostra – così mi faccio un po’ di pubblicità - che si organizzerà il prossimo anno a Fano per i 300 anni della nascita del fanese Carlo Magini. Sto preparando un saggio sulle ceramiche raffigurate nelle tele maginiane di natura morta, cavallo di battaglia di Gian Carlo Bojani, anche lui fanese, che però alle parole non ha mai fatto seguire i fatti (v. L’anima e le cose, Modena 2001, pp. 50-51).
    Mi soffermo quindi solo un attimo su quanto scritto oggi in merito al volume da me coocurato circa il legato del prof. Bojani a favore della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano di tutta la sua biblioteca, risultata interessante soprattutto per i 3.000 volumi riguardanti l’arte ceramica.
    La decisione presa dalla Fondazione, a seguito del riordino, catalogazione e sistemazione dei predetti volumi in appositi locali al piano terra del Palazzo Bracci Pagani, era stata quella di confezionare e pubblicare un volume contenente scritti di esperti italiani in materia. Inizialmente la dr.ssa Carmen Ravanelli Guidotti non era stata da me invitata posta la mia riluttanza per via della conoscenza direi conclamata nel giro dei “ceramisti” di rapporti non decisamente idilliaci avuti in vita tra lei e Gian Carlo Bojani. In seguito, per vie traverse mi pervenne una sua mail in cui chiedeva di poter essere annoverata tra i collaboratori al volume tenuto conto dei diversi anni di fattiva collaborazione tra lei e Gian Carlo Bojani: cataloghi, mostre, donazioni ecc… . Non ritenni di portarla tanto per le lunghe data la caratura di studiosa che essa poteva vantare nella storiografia artistica ceramica che trovava peraltro consenziente anche gli organi della Fondazione. Tutti i collaboratori ricorderanno che non erano stati posti limiti agli oggetti da trattare né alla consistenza degli scritti né al numero delle riproduzioni fotografiche. Tant’è che non venne costituito né un Comitato scientifico né un Comitato di redazione. Ricordo solo che lessi più volte il testo della dr.sa Guidotti per il fatto che ella già il 20 dicembre 2017 me lo aveva trasmesso quando tutti gli altri cominciarono invece ad inviare i propri tra il mese di febbraio e quello di aprile 2018; quindi ne ebbi di tempo. Ricordo che notai la diversità dei due “5” della data posta sulla plastica a busto del Redentore ma le mie limitate capacità di studi ceramici non mi fecero balenare sinceramente alcunché d’altro. Ne parlai or non è molto anche con Giuliana Gardelli. Onestamente, e chiudo, non credo che i 20 saggi abbiano complessivamente abbassato il livello di validità scientifica del volume né che la consistenza dei saggi sia stata ridimensionata: è sufficiente operare un controllo de visu e ci si accorgerà che solo il saggio di Alberto Piccini risulta per testo e foto di gran lunga più consistente di tutti gli altri. Et de hoc satis

    Claudio Giardini

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  2. Caro Claudio,
    ET DE HOC SATIS... sono d'accordo finiamo qui la polemica, ma lasciami solo aggiungere : sarebbero bastate due o tre paginette e qualche pixels in più per evitare di pubblicare le foto del corpus di maioliche meravigliose del grande figulo toscano LORENZO DEL BERNA alias il Maestro Verde, in "formato francobollo". Per fortuna che c'è il blog di Alberto Piccini, su cui ho subito ripubblicato il mio saggio con gli spazi adeguati.
    Grazie comunque per il commento

    Alberto Piccini

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