Cari Lettori,
Sono particolarmente
fiero di presentare ai lettori di questo blog l’ultima splendida ed
affascinante fatica dell’amico Fabiano Tiziano Zeni Fagliari Buchicchio.
Verso la fine
del 2017 sono stato incaricato da un importante collezionista di studiare quest’orciolo (vedi foto n.1,2,3),
che reca la scritta farmaceutica “oximel squilitico”, insieme ad un altro
gemello, presente nella stessa collezione. Questo orciolo famosissimo, già
Coll. Chompret, poi Adda, indi Prinsheim, porta dipinta sul fronte una lettera
dell’epoca (1507) nelle due versioni: a sinistra, la parte superiore con il
destinatario “Al mio Conpa/dre da / palunbe jn / fuligne” (cioè: Al mio compadre
da Palumbo in Foligno) e a destra il testo della stessa missiva, ritenuto
illeggibile da tanti studiosi per circa un secolo. Da subito ho ritenuto invece
possibile trascrivere questo scritto e Fabiano, in pochi mesi, ha fatto il
miracolo e quindi il merito di questa scoperta è tutto e soltanto suo.
Attualmente il
vaso è esposto a Deruta nella mostra “Back to Deruta” in corso di svolgimento
nel locale Museo Regionale della Ceramica (probabilmente la durata della Mostra
sarà prorogata sino ai primi del prossimo mese di ottobre).
Nel catalogo la
scheda non è firmata, ma dovrebbe essere stata redatta o da Camille Leprince o
da Justin Raccanello; il primo lavora a Parigi presso un importante antiquario,
il secondo esercita la sua attività antiquariale a Londra. Andrò presto a
visitare la Mostra e ne scriverò su questo blog. In autunno poi pubblicherò il
mio saggio sui due orcioli facenti parte del corpus delle opere del grande figulo pesarese Lorenzo de Pace. I
due orcioli fanno parte di una spezieria fatta ad Acquapendente agli inizi del
XVI secolo. Chi ha redatto le schede attribuisce l’orciolo a Deruta, ad un
fantomatico maestro “caricaturale”; saranno i posteri come al solito a darmi
ragione.
Devo
complimentarmi con il Sindaco di Deruta Michele Toniaccini per l’impegno
profuso nel portare questa mostra londinese, molto “commerciale”, nel locale
Museo. So che ha telefonato personalmente ai collezionisti che hanno prestato
alcuni capolavori, veramente eccezionali, che completano la Mostra. Purtroppo
per lui, questo evento estivo derutese, avrebbe dovuto intitolarsi “Back to
Acquapendente”, poiché la maggior parte delle maioliche esposte sono state
sicuramente cotte in questo importantissimo centro di produzione laziale.
Consiglio al
Sindaco derutese, appassionato di maiolica del Rinascimento Italiano, –
speriamo che in futuro ne venga eletto uno così ad Acquapendente –, di
rispettare in futuro, sempre, il precetto evangelico: “fuori i mercanti dal tempio”(Mc 11,
7-19; Mt 21, 8-19; Lc 19, 35-48; Gv 2, 12-25).
Buona lettura,
Alberto Piccini
egregio dr piccini -complimenti per il lavoro che sta svolgendo in questo settore -dalla premessa sembrerebbe fosse pubblicata la ricerca del dr. buchicchio-ma non vi sono articoli allegati - è un mio errore oppure non vi sono ricerche allegate-cordiali saluti
RispondiEliminaGentilissimo,
Eliminala ringrazio per le sue parole sul mio lavoro.
Il link del documento del Dott. Buchicchio è allegato al mio post.
Per comodità glielo riporto anche qui di seguito: https://drive.google.com/file/d/1hma-V6DClty2Rb61S9Lv2FJtqHol15GO/view
Cordialità,
AP